Ore 18 (gratuito) film onirico sulle anime del tango "poema Circular".

Evento organizzato da: Etnotango Lcmm
Data evento : Mo 02/05/2022
Ora evento: 18:00
Ora fine evento: 19:30
Tipo evento: Spettacolo
Localita: Corso Duca Degli Abruzzi N. 24, Torino , Torino
Locale: Aula Magna "giovanni Agnelli"

Proiezione e Slideshow fotografico nell'aula magna del Politecnico di Torino

Film Poema Circular. La Mente Poetica al politecnico di torinoproiezione alla presenza degli Autori Alessandro avataneo e monica n. mantellilunedi 2 maggio 2022 ore 18presentazione a cura dello scrittore Giancarlo Guerreri
Casa De Tango by Etnotango in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’associazione Polincontri, organizza la proiezione di "poema Circular" lunedi 2 maggio 2022 ore 18 presso l’aula magna "giovanni Agnelli" del Politecnico di Torino, sede di corso Duca degli Abruzzi 24.la pellicola indipendente (Italia, '33, ultima versione) è un cortometraggio surreale musicale su scorci di paesaggio di Torino sognati in modalità circolare attraverso il tango rioplatense. Regia di Alessandro Avataneo e soggetto di Monica Nucera Mantelli.la proiezione alla presenza degli Autori sarà seguita da un intervento dello scrittore Giancarlo Guerreri e da uno slideshow di fotografie di scena / backstage scattate da Andrea Caliendo e Sabrina Scanu.ingresso gratuito sino a esaurimento posti. Accesso a partire dalle ore 17,30*.sala da 450 posti.
*NB Consigliata la prenotazione: da martedi 26 aprile. Una settimana prima dell'evento, sarà possibile prenotarsi al seguente link per accelerare le procedure di accesso.https://www.policlassica.polito.it/stagione
L’appuntamento si svolge in collaborazione con il Politecnico, Facoltà di Ingegneria del Cinema, grazie alla valenza didattica della pellicola, capace di toccare temi annessi a ingegneria del cinema, produzione, territorio, paesaggio, architettura, design, ambiente, tecnologia. Si ringrazia lo Staff Comunicazione e Web Policomunica e la Logistica del Politecnico di Torino. Si ringrazia anche Polincontri per il sostegno tecnico all'iniziativa. Si ringrazia in particolare il Professor Marco Masoero e l' Ufficio Stampa.spiegano gli autori:"il film propone, tra note italiane, europee e argentine, la visione circolare e poetica di Torino, una città metropolitana, orgogliosa delle sue architetture di superficie e sotterranee, del fiume Po e della collina, che si annette oniricamente ai ricordi di Buenos Aires attraverso scenari muti e surrealmente danzati dai suoi protagonisti, lunari, o forse, chissà, sonnambuli. L’omaggio alla mente poetica di Saint John Perse – premio Nobel che considera l’arte come mezzo legittimo per interpretare la realtà, al pari, se non superiore, a quello logico - è un sottotraccia che si palesa sotto forma di sua voce originale, alternata a quella del poeta cantastorie che recita emblematicamente i versi “mais où sont les neiges d'antan?” («dove sono le nevi di un tempo?»), estratti dalla Ballata delle dame del tempo che fu di François Villon. Vi è poi una terza voce, calda, femminile e Argentina, che scandisce illusoriamente, come in un haiku, la ballata cinematografica. Per il resto, la narrazione vive senza necessità di dialoghi ed è anzi, è una pellicola prettamente musicale, per molti frangenti concepita per essere ballata dal pubblico. La vicenda è intercalata dal fil rouge simbolico del garofano, vero fiore del tango rioplatense, che i vari personaggi perdono e ritrovano nei loro passaggi multidimensionali, tra spirito e corpo. Tutto il dispiegamento scenico è ricco di simbologie legate ai riti iniziatici di passaggio. Una trama, quella di Poema Circular, costruita sulla scia elicoidale delle atmosfere di Borges, Ferrer e Calvino. Una serie di scatole cinesi, in equilibrio geometrico tra nostalgia, spiritualità e ironia, ovvero di molteplici variazioni sui microcosmi tangueri, popolati da personaggi che si guardano - o si evocano - tra universi paralleli (l’aldilà / l’aldiquà), attraversando, come per mezzo di salti quantici, le epoche più remote degli anni Venti e Trenta della Guardia Vieja con Francisco Canaro, sino ai tempi più contemporanei di Litto Nebbia, Roberto Goyeneche, Adriana Varela o degli attuali Torinovocalensamble e Max Richter, tornando infine ai generi più amati da Astor Piazzolla, come lo Swing, il Jazz e la Classica di Gerwshin, Beethoven, Malher."
PROTAGONISTII teatrodanzatori di Etnotango Lcmm (Libera Compagnia Musicale Migrante) & Friends, la ballerina Ilaria Doato, il neofita Ippolito Ostellino, i Maestri di tango Alessandro Guerri e Anna Boglione, la piccola Sofia e la partecipazione straordinaria dell’étoile argentina Carolina Gomez e dell’attore Stefano Ghione. Inoltre i musicisti Sara Terzano (arpa), Roberto Mattea (percussioni) e John Osezuwa (bongo). Una produzione Cluster & Stampede e Etnotango. Info Fb Poema Circular.
CICLO Di Proiezionicon il patrocinio dell’ambasciata Argentina in Italia di Roma il film indipendente “poema Circular”, sviluppato su temi di paesaggio, territorio, danza su strada, fratellanza e trasformazione sociale intorno al Tango, è stato presentato presso il Salone Internazionale del libro di Torino nel 2014,il Planetario Infini.to (2014), Borgo Medievale di Torino (2014). Nel 2015 viene ospitato sul maxischermo del grande palco Hyundai Fan Park di piazza Vittorio a Torino, per l’off del Torino Film Festival nel Procope Cafeclub di Torino, presso la Sala Espositiva del Parco Le Vallere, presso la Sala Stampa Regione Piemonte per la Notte delle Arti Contemporanee Città di Torino. Nel 2016 è Ospite nel Pre Festival di Cinemambiente al Cinema Massimo (nell’ambito del Congresso mondiale Architettura di Paesaggio Ifla con Paesaggi Metropolitani Città di Torino) e nell’ever Green Fest 2016 di Smart City presso Parco della Tesoriera di Torino per il format evento Green Tango, nell’auditorium Vivaldi di Torino nel 2018 per le Giornate Europee del Patrimonio e presso il Salotto delle Idee degli Artigianelli nel 2019, nell’ambito della presentazione della Casa De Tango. La proiezione 2022 presso il Politecnico di Torino è l’11ma.
OPERE Nel Filmtra le opere artistiche inserite nei setting scenografici segnaliamo: opera Acceleratore di Particelle Catastali di Andrea Caretto e Raffaella Spagna (Parco Le Vallere); serie Tarocchi Atlantidei di Dovilio Brero (Galleria Umberto 1°); installazione Bancone Ocho design di Paolo Maldotti, fotografie Tango & Design di Luciano Gallino, progetto iconografico Un artista per quattro fotografi di Sinyus, Max Prono, Alessia Micheletti, Lara Massa, sculture opere-fiore dell’art-designer Diego Maria Gugliermetto e Bracere Mago di Oz by Borella Design (Procope Cafeclub Artigianelli). Si ringrazia per il sostegno agli arredi nell'ex Procope, Galliano Habitat e Consorzio San Luca (Oculus by Tricerri).
RECENSIONI(*) “il bianco degli abiti, il nero degli abiti, l’acqua del fiume, l’acqua della pioggia battente, i colori che s’intrecciano seguendo tortuosi percorsi fatti di note e di sguardi, che sembrano dire molto più delle parole. Dialoghi espressi in differenti linguaggi sono anch’essi simboli che giungono alla Coscienza senza i filtri della razionalità. Tutto avviene nel turbine di un concetto di circolarità, di ripetizione quasi ossessiva, che dona, paradossalmente, una pace profonda e un desiderio irrinunciabile di cambiamento spirituale. I gesti dei danzatori esprimono concetti svincolati dai significati, sono anch’essi simboli, testimoni di una realtà che parla direttamente all’anima senza essere frenata dalla mente. Il rosso fiore della Conoscenza, viene scambiato per essere condiviso. A volte cade in terra per non finire in mani indegne che lo trasformerebbero in strumento di malvagità e di dolore. Il filmato proposto utilizza, come si è detto, il linguaggio dei simboli: diretto e incisivo strumento di comunicazione per Iniziati, oppure destabilizzante provocazione per coloro che accettano solo gli aspetti e le interpretazioni dell’algida razionalità. La metafisica di Giordano Bruno parla di un Universo infinito. Parla di una circolarità relativa ad ogni evento che proponga un percorso evolutivo, in grado di ripercorrere le medesime esperienze ma con un grado sempre maggiore di Consapevolezza. La danza, nel Tango, si sviluppa secondo codici precisi, antichi passaggi scanditi dalle note ripetitive che impegnano percorsi apparentemente identici. Anche in questi balli la ripetizione è solo apparente poiché il tempo e lo spazio si muovono sotto i passi dei danzatori, rinnovando sempre i loro movimenti.l’uroboro, il serpente che si morde la coda, assume nel film forma intrinsecamente tridimensionale, diventando la spirale della Consapevolezza che si proietta nei cieli. Il cerchio si rompe per diventare una voluta che riprendendo sempre gli stessi percorsi si proietta verso nuove altezze, in un gioco di voli verso l’infinito. La presenza della Natura, armonicamente fusa nelle coreografie di una Torino magica e sorprendente, dona, nelle emozioni dei colori, le forme delle nuvole, dell’acqua che scorre e della pioggia battente. Il sole propone i tonalità del giorno, mentre le tenebre avvolgono una città quasi deserta, dove le musiche rompono il silenzio della notte e rendono vitali le luci delle strade.i protagonisti con le loro splendide danze invitano a penetrare il velo di Maja per scoprire quali misteri potranno essere rivelati...alcuni attendono di scoprire quale destino verrà loro assegnato, quali prove, quali sofferenze e quali gioie saranno la cifra della prossima incarnazione: in una fila silenziosa porgono il braccio ad Ananke, velata come Iside, per ricevere il tatuaggio che declinerà il loro prossimo futuro terreno. A suggellare il divino rapporto tra la Vita e la Morte, intesa sempre come rinascita, vediamo la vasca ottagonale del Borgo medievale. Come nel Fonte Battesimale il numero 8 rappresenta il collegamento tra i 4 Elementi, Terra, Aria, Acqua e Fuoco e l’infinito, rappresentato dallo stesso numero, posto in orizzontale. La musica è protagonista, come lo sono le danze e le scenografie urbane che donano allo spettatore l’inaspettata opportunità, per compiere un balzo quantico verso un’ inimmaginabile, nuova Consapevolezza. (Giancarlo Guerreri)§
“E’ il “guardare” l’altro elemento chiave del corto di Avataneo. Da un lato c’è lo sguardo dello spettatore che si posa sul film, su Torino ma soprattutto su quei personaggi surreali, quasi bunueliani, per il loro distacco, per la loro perseveranza e imperturbabilità; e dall’altro c’è lo sguardo dei personaggi stessi, che, forse nella sequenza più bella del film, richiamano a sé lo spettatore, lo interrogano con occhi abbandonati, inquietanti, speranzosi e freddi al tempo stesso. Del resto lo abbiamo capito, siamo nel regno di anime che si cercano, forse in un sogno, per un contatto non solo fisico ma anche spirituale, emotivo, emozionale.” (Mauro Brondi)§“trentatré minuti di ermetismo emozionale...per un film muto che riporta alle Mary Pickford o, ancor più “sul pezzo”, ai Rodolfo Valentino di un Secolo fa, in cui a parlare sono le visioni ed i suoni. Proprio il soundtrack appare aver vinto una vera sfida: quella della fusion tra Piazzolla, Beethoven e, addirittura Mahler, e, altresì, trionfano le immagini e la fotografia rappresentanti i luoghi aulici di una Torino ancora e sempre barocca assieme ai corpi dei ballerini-spiriti che paiono prendere vita come da uno Schiaccianoci ciaikovskjano avvinti in una possessione danzante che non ha mai fine.” (Paolo Turati)§“non è un documentario con personale intento celebrativo o propagandistico del regista. E’ ammirazione spontanea, mai forzata né nostalgica d’una particolare “grande bellezza” con inquadrature che ricordano suggestioni di T Malick e di P. Sorrentino. Non sono da prendere alla lettera le scansioni temporali e locali del film. Esso invita a pensare al presente e a ripensare ad un indeterminato passato. Offre allo spettatore interpreti con “divise” d’oggi, bianche, e di ieri, nere: nell’ultimo episodio addirittura con paludamenti cangianti.in realtà ciò che tutto e tutti unisce, ma senza confondere personaggi e circostanze, connotati gli uni e le altre d’individualità di eventi, è l’onnipresente colonna sonora caratterizzata da un ritmo inconfondibile.lo spettatore ammira gentilezza, grande rispetto reciproco dei partecipanti al coro, nessuno dei quali è tentato d’emergere sugli altri, generosa partecipazione condivisa nell’offerta floreale d’una simbolica rosa* rossa per iniziativa dell’anziano neo aedo Demodoco che, assunto il ruolo di corifeo, invita i coreuti d’ambo i sessi ad imitare il gesto suo gentile. Colpisce la positiva mancanza di gerarchie: qui tutti sono pari in dignità, grado, età e distinzione umana. Le sigla simbolica dell’affettuoso incontro e accettazione nel coro d’una bambina invitata a partecipare alla gioia comune, la dice chiara sullo spirito che informa il film.la sequenza conclusiva vuole esprimere quell’impalpabile ma evidente soffio spirituale che anima il candido coro.nella sua esibizione finale sul monumentale sfondo mariano del colle torinese entra con nostra sorpresa la contaminazione della settima sinfonia di Beethoven dedicata alla danza. Quella musica, proprio perché extradiegetica, unica licenza, accostata senza pretese di improponibili paragoni alla solita colonna sonora, aggiunge valore semiologico alla danza argentina: l’arte, quando è tale, non è né di ieri né di oggi, è eterna e universale. Tutti d’ogni tempo e luogo ne beneficiano e godono della sua eterna bellezza.in una proiezione breve non possono sfuggire piccoli particolari degli interpreti: l’ampio gesto che invita a guardare lontano oltre l’orizzonte, la sorrisa paroletta breve sussurrata all’orecchio del vicino, l’occhio smarrito che pare sorpreso dal gesto amico scambiato con spontanea semplicità, il sereno cerchio del coro raggruppato attorno all’aiuola verde in silenzioso ascolto del ritmo che incalza.l’inevitabile riproposizione della sceneggiatura sullo sfondo del paesaggio urbano torinese e il prevaricante volume musicale sulla visione sono superati dal movimento circolare dei coristi, che di tanto in tanto ripropongono la figurazione perfetta, che li avvolge in simpatica umana amicizia. I due tipi di sfondo di fronte al quale la danza quasi ‘aleggia, invitano lo spettatore all’immersione fiduciosa nella bellezza materna della Natura e alla gioiosa fruizione dell’arte. (Adelio Cola)§regia dialessandro Avataneo
Soggetto dimonica Nucera Mantelli
Patrocini istituzionaliregione Piemonte, Ambasciata Argentina in Italia di Roma, Città di Torino, Fondazione Accademia Italiana del Tango di Roma, AIAPP
Partner tecnicicollegio Artigianelli – Procope Cafeclub - Opera Torinese del Murialdo, Parco del Po e della collina torinese, Borgo Medievale di Torino - Fondazione Torino Musei, Gtt Gruppo Trasporti Torinesi, Aires Nuevos, Etnotango LCMM
Interpreti:LCMM Libera Compagnia Musicale Migrante di Etnotango:ilaria Doato Ippolito Ostellino, Alessandro Capellaro, Anna Cervasio, Antonio Tartaglia, Demetrio Marrara, Elisabetta Fanzago, Francesco Calabrò, Gianni Lauto, Mario Gangi, Monica N. Mantelli, Patrizia Milani, Pierandrea Ferro, Raffaella Virdò, Rosario Rauber, Rosi Papapietro, Sylvia Mendoza, Valerio Di Monte, Viviana Lovotrico. etnotango Friends:angela Samiolo Donatella Capurso Elena Ferro Mariateresa Citrino Maricarmen Lecuna Raffaella Riello.
Con la partecipazione straordinaria dimaestri di tangocarolina Gomezalessandro Guerri E Anna BOGLIONE
MusicistiSARA Terzano arpa, Roberto Mattea percussionicameo (bongo) John OSEZUWA
e con l’attore Stefano Ghione (il demurgo)e la partecipazione della piccola Sofia
E inoltre con le Comparsate degli Ospiti Sergio Allamandola e Angela Calia, Angelo Ciotti, Donatella Mosso, i Maestri Fulvio Brizio e Jolanda Castiglia, Miguel Capriolo, Graziello Lo Duca, Andrea Rubino, Alessandra Lofino, Maria Teresa Marcato, Paolo Sesia, i Maestri Lorenzo Merlone e Ornella Micol, Silvano Parrotta, Susanna Ponzone, Ivo Carrozzini, la Maestra Sarah Messina, Nicoletta Chiorno, Roberto Tentoni, il Maestro Luciano Sutera Sardo, il Maestro Oscar Gauna, il Maestro Filippo Monici, Alessandro De Giuli e Barbara Truccone, Rudy Basile, Fulvio Trivero, Teresa e e tanti altri. Ci scusiamo anticipatamente per eventuali persone che non siamo riusciti a identificare durante le riprese in Galleria San Federico (evento di street milonga per il "decennale Olimpiadi Invernali 2006 - 2016 di Torino).
Estratti musicali damax Richter, Vivaldi - Le Quattro Stagionidavid Lang, I lie - eseguito da Torino Vocal Ensemblefrancisco Canaro ,poemaferruccio Busoni, Berceuse élégiaqueroberto Goyeneche - Adriana Varela - Lito Nebbia, Tango de los abuelos, los padres y los hijosroberto Grela, Tango Tristeg. Gershwin, Summertimel.v. Beethoven, Sinfonia n.7 Allegrettog. Mahler, Sinfonia n.2daniel Melingo, Sin Lunaastor Piazzolla, Encuentro – Olvido - Fuga
Una co-produzionecluster & Stampede Company - ETNOTANGO
Voce narrantevivi Lovotrico
PoesiePierandrea Ferro
Allestimento scenico, Locations, Casting e Costumimonica N. Mantelli
Segreteria di produzione e organizzativa irene Fusi - Ana Maria Lanata
Fotografie backstage:andrea Caliendo, Sabrina Scanu